Spoleto, 28 agosto 2019 – «Anche se Frida è un personaggio che non mi piace – perché è tutto il contrario di quello che dovrebbe essere una donna e una mamma – sto cercando di farmelo piacere, ma non è per nulla facile. Interpretare una donna del genere, è un compito molto arduo. Questo personaggio, al di là di ciò che arriva a compiere, è completamente folle. Più che una mamma, quest’anno a Spoleto mi trovo ad interpretare un’anti-mamma». È con queste parole che il mezzosoprano Daniela Nineva, vincitrice del Concorso “Comunità Europea” per giovani cantanti lirici del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto – ed. 2017, racconta di Frida uno dei quattro personaggi protagonisti dell’opera nova Re di Donne, in scena al Teatro Caio Melisso nei giorni venerdì 6 e sabato 7 settembre 2019 alle ore 20.30 e domenica 8 settembre 2019 alle ore 17.00. L’opera, commissionata dallo Sperimentale al compositore John Palmer – su libretto di Cristina Battocletti e John Palmer, sarà diretta dal M° Vittorio Parisi, regia di Alessio Pizzech e scene di Andrea Stanisci. Costumi di Clelia De Angelis e luci di Eva Bruno. «La madre – continua la Nineva – manipola la figlia come una marionetta e la incalza a fare tutte quelle cose che lei stessa non ha potuto fare, ma che avrebbe voluto. Frida, gestisce la figlia Martina a proprio “uso e consumo”, per farle vivere ciò che lei non ha mai vissuto in gioventù».
Viceversa Martina, interpretata dal soprano Miryam Marcone – vincitrice del Concorso “Comunità Europea” per giovani cantanti lirici, ed. 2018 – «è una ragazzina come tutte le altre, che sta sempre col suo cellulare a messaggiare o a farsi selfie: una comune ragazzina di oggi. La madre però ha un enorme potere su di lei. Re di Donne mette l’adulto in una luce davvero negativa, come un grande manipolatore che riversa le proprie frustrazioni sugli altri. Interpretare un ruolo così diverso dalla mia esperienza di giovane donna – continua la Marcone – è una grossa sfida, sia musicale che emotiva».
Ivana, interpretata dal soprano Lada Bočková (vincitrice del Concorso “Comunità Europea” per giovani cantanti lirici – ed. 2017), vede Frida come una vera madre e la cerca nel momento del bisogno. «Quest’opera – commenta la Bočková – è liberamente ispirata ad una storia terribile, anche se rielaborata la vicenda di Avetrana è davvero difficile da interpretare soprattutto perché ci è richiesto di mettere in scena sentimenti che fortunatamente non abbiamo mai provato. E tanto è difficile vocalmente quanto lo è emotivamente e dal punto di vista scenico. La regia intensa gioca sicuramente un ruolo fondamentale, e il Maestro Alessio Pizzech si è dimostrato una guida fondamentale in questo percorso. Insomma, una grande sfida professionale».