Il canto dell\’anima – Fammi udire la tua voce

Il canto dell\’anima – Fammi udire la tua voce

COMUNICATO STAMPA

29 AGOSTO 2017

71ma STAGIONE LIRICA SPERIMENTALE 2017

 

Il canto dell’anima

FAMMI UDIRE LA TUA VOCE

Azioni liriche per voci ed ensemble di 9 strumenti, su testo liberamente tratto dal Cantico dei Cantici

Nuovo allestimento

 

8-10 settembre 2017

“Mi abbeveri di baci, la tua bocca, il tuo amore inebria più del vino”. Al Cantico dei Cantici, il poema d’amore più conosciuto, più commentato e più tradotto della storia, è ispirata la nuova commissione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. A dare corpo e suono a questa ispirazione sarà Adriano Guarnieri, classe 1947 (festeggerà a Spoleto i suoi 70 anni). Un’intensa attività di compositore, due premi “Franco Abbiati”, Guarnieri ha fatto parte dell’avanguardia italiana (collaborazioni con Nono e Berio) ed ha progressivamente maturato un linguaggio personalissimo, quella “cantabilità metrica” tanto apprezzata dalla critica e dal pubblico.

L’opera «è stata suscitata in me – afferma il compositore – dal fascino subito dalla lettura del Cantico dei cantici. La sensualità amorosa ivi espressa è sublimata ed elevata a canto dell’anima, rivolto verso un tutto immenso, comprendente: sessualità, affettività, erotismo, sentimentalità, tenerezza e dolcezza. Da ciò ne ho tradotto un sinuoso lirismo musicale, vocale e strumentale, quale espressione di una affettività insita nel Cantico, ma oggi con struggenza, quasi del tutto  mancante e perduta dall’individuo contemporaneo. Un immenso vuoto esistenziale».

 

Dopo la scorsa Stagione, nella quale ha diretto un’opera di repertorio, Un ballo in maschera, il direttore d’orchestra Marco Angius torna alla musica contemporanea, nel dirigere la quale la sua è senz’altro una bacchetta di gran pregio, per affrontare questa prima esecuzione assoluta sul podio dell’Ensemble strumentale dello Sperimentale

«Le azioni liriche di Guarnieri – racconta Angius – tentano di dare una risposta al dilemma in cui è presa da sempre la musica d’oggi: essere coerente con l’assunto della propria natura di ricerca e indagine su linguaggi inauditi, da un lato, e mantenere un contatto con l’interlocutore cioè il pubblico e la storia dall’altro. La grande sfida della creatività contemporanea trova il suo terreno elettivo nel teatro e nelle frontiere sempre aperte della sua drammaturgia musicale. L’argomento biblico offre senza dubbio un terreno molto stimolante per un compositore d’oggi. Non è tuttavia entro l’orizzonte significante di un testo che si gioca la sfida compositiva quanto piuttosto nelle implica-zioni rappresentative espresse dall’esplorazione senza tregua dei confini del suono in cui è condotto lo spettatore: al vortice inesorabile della scrittura di Guarnieri, che spinge tutti gli interpreti sulla soglia umana dell’eseguibilità sostenibile, si affianca dunque un aspetto più visionario e ineffabile, quello dell’invenzione musicale attuale e attuabile, calibrata nel minimo dettaglio e nello stesso tempo liberata dal gesto sonoro più estremo. Dopo anni di tragedie e condanne all’ascolto ecco giungere l’idea di un nuovo sacrificio: quello che eleva l’ascolto inquinato del presente a dimensione  catartica collettiva».

 

La regia di questa edizione di Opera Nova, il progetto che da più di vent’anni promuove nuove composizioni sul palcoscenico del Lirico spoletino (lo hanno calcato Leo De Bernardinis, Pippo Delbono, Antonio Tarantino, Mario Perrotta, ricci/forte…), è affidata a Federico Grazzini, le coreografie sono di Pieradolfo Ciulli, spazio scenico e costumi di Andrea Stanisci, light designer Alessandro Carletti.

«L’azione, la musica e il testo poetico nell’opera di Guarnieri – scrive Grazzini nelle sue note di regia – costituiscono un’esperienza unica ed avvolgente per lo spettatore che diventa testimone della tensione erotica e drammatica che lega i personaggi. Azioni liriche evocate dai musicisti sempre in scena dove la musica si fonde con il teatro in un’esperienza collettiva al cui centro si trova la sacralità delle relazioni e dell’amore. Abbiamo deciso di doppiare con il movimento di quattro danzatori-attori le voci dei quattro interpreti».

 

 

In scena, i giovani cantanti del Lirico Annalisa Ferrarini (Amante 1), Federica Livi, (Amante 2), Marco Rencinai, (Amante 3), Alec Avedissian (Amante 4) e i danzatori Chiara Ameglio, Alessandra Bordino, Luciano Ariel Lanza, Stefano Roveda.

 

Teatro Caio Melisso, Spoleto

Venerdì 8 settembre ore 20,30

Sabato 9 ore 20,30

Domenica 10 alle 17,00