ANFITEATRO ED EX MONASTERO DELLA STELLA
L'anfiteatro, costruito forse nel sec. II d. c., misura nei due assi m 115 e m 85. Già luogo delle cacce urbane è trasformato da Totila, che occupa Spoleto nel 545, in presidio fortificato; gli agiografi medievali vi inscenano volentieri le narrazioni di martiri e torture dei santi locali; nel sec. XIII gli archi dell'ambulacro sono in gran parte adibiti a botteghe e magazzini di commercianti e nel secolo seguente l'intero edificio diviene una cava di pietre a beneficio della costruenda Rocca papale; sopra la cavea e l'arena erano in tanto sorte la chiesa di San Gregorio minore e il monastero del Palazzo. Fra le diverse attività che vi erano ospitate, va ricordata l'officina Piccini per la fabbricazione dei letti e dei mobili in ferro. La visita del monastero della Stella si presenta tuttora interessante perché ci offre l'occasione di conoscere, pur dopo tante alterazioni, la residenza di quella che era certamente la più ricca comunità monastica spoletina, nata per accudire ad un grande ospizio. Infatti nel 1254, essendosi reso inadeguato l'antico ospedale di San Gregorio Maggiore, il vescovo Bartolomeo Accoramboni patrocina l'istituzione di un nuovo ospedale che doveva accogliere non soltanto gli infermi ma anche i poveri e i pellegrini e soprattutto i neonati esposti.
La cura dell'ospedale fu affidata a monache Agostiniane di clausura, in parte provenienti dal monastero di San Tommaso sul colle omonimo, ed a laici oblati, anch'essi sotto la regola agostiniana, il cui distintivo era una stella bianca a sei (o ad otto) punte: da ciò il nome di Santa Maria della Stella alla chiesa particolare delle monache, e di Santo Stefano della Stella all'oratorio, compiuto il 1259, che era pertinente all'ospedale. La insolita comunità religiosa godé infatti costantemente di speciali privilegi e di un' effettiva indipendenza anche nei riguardi del vescovo. Dopo che papa Eugenio IV tolse loro l'obbligo, nel 1443, dell'assistenza ospedaliera, le aristocratiche suore della Stella coltivarono la letteratura e la musica e divennero celebri a Spoleto per i loro lavori di ricamo.
(tratto da: L'Umbria, Manuali per il territorio, Ed. Edindustria Roma 1978).
L’audio-videoteca del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto è costituita dal patrimonio di documenti audio e video facenti parte dell’Archivio dell’Istituzione stessa (Centro Studi Belli Argiris), si tratta di documentazione specifica collocata nelle serie 15° e 16° dell’Archivio.
La serie 15° conserva i documenti video inediti, riferiti all’attività dell’Istituzione dal 1984: conferenze, concerti, opere liriche, ripresi e registrati su vari formati, dei quali comunque sono state realizzate copie d’uso e sicurezza in DVD; si tratta di 712 documenti schedati, ordinati e consultabili. La serie 16° conserva invece il materiale audio inedito: circa 870 documenti, registrati dal 1964 al 2007 su vari supporti e formati, schedati e ordinati.
Di ogni documento originale esistono copie di sicurezza e per l’uso su CD AUDIO. Ancora fanno parte dell’audio – videoteca dell’Istituzione le collezioni di materiale audio video edito donate o acquistate dal Teatro Lirico Sperimentale composte da rare edizioni musicali su disco o cassetta, catalogate e ordinate; anche di queste edizioni sono state realizzate copie di sicurezza e per l’uso su CD.
CHIESA SS. STEFANO E TOMMASO - AUDITORIUM
Il complesso consta di una chiesa settecentesca e di fabbricati monastici; in gran parte del Cinquecento, il tutto adibito ad uffici e alloggiamenti. La chiesa, comunemente chiamata Santa Maria della Stella, ma consacrata ai SS, Stefano e Tommaso, è una delle migliori testimonianze rimaste a Spoleto delle tendenze neoclassiche della architettura del tardo Settecento; fu costruita dal 1786 al 1793 su disegno di Battista Dotti. L'elegante interno è una vasta aula, ripartita da un ordine unico di lesene scanalate in grandi nicchie profondamente rincassate, accoglienti altari rivestiti di marmi; in fondo, al di là del calcolato restringersi del vano all'altezza dei pilastri di imposta dell'arco trionfale, l'accentuato sviluppo dell'abside curvilinea raggiunge un singolare effetto scenografico. La stessa raffinatezza di gusto si manifesta nella ricca decorazione a stucco e in alcuni particolari, come le porte e l'altare maggiore incassato e fiancheggiato da colonne libere. Alcune delle buone tele settecentesche che ornavano gli altari, dipinte da S. Parrocel e da J. A. Calvi, sono oggi nella Pinacoteca Comunale e in San Nicolò. Attualmente la chiesa sconsacrata viene utilizzata come auditorium e sala prove.
(tratto da: L'Umbria, Manuali per il territorio, Ed. Edindustria Roma 1978)
(tratto da: L'Umbria, Manuali per il territorio, Ed. Edindustria Roma 1978)
SALA GOFFREDO PETRASSI
La Sala ubicata nel complesso del Monastero della Stella è stata intitolata al celebre compositore Goffredo Petrassi ed è utilizzata come sala per didattica, prove, riunioni. Nel 1979 il Consiglio Direttivo del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” nomina Presidente onorario il Maestro Goffredo Petrassi che fin dal 1977 aveva prestato la sua alta e fattiva collaborazione quale consigliere. Accettata la carica quale personale riconoscimento, la mantiene fino alla sua morte.
Goffredo Petrassi si spense il 3 marzo 2003 nella sua casa romana, all’età di 98 anni.
Dopo il restauro del Complesso della Stella, la Sala Goffredo Petrassi è stata adibita a sala per concerti nonchè a sala prove per i cantanti e i musicisti che perfezionano le loro capacità artistiche presso il Teatro Lirico Sperimentale A. Belli.
(tratto da: 1947-1996. 50 anni del Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli", 1996 Istituzione Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”)
Goffredo Petrassi si spense il 3 marzo 2003 nella sua casa romana, all’età di 98 anni.
Dopo il restauro del Complesso della Stella, la Sala Goffredo Petrassi è stata adibita a sala per concerti nonchè a sala prove per i cantanti e i musicisti che perfezionano le loro capacità artistiche presso il Teatro Lirico Sperimentale A. Belli.
(tratto da: 1947-1996. 50 anni del Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli", 1996 Istituzione Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”)
Nato a Zagarolo, Roma, nel 1904, scomparso il 2/3/2003. Dopo aver studiato al conservatorio di Roma, si è messo in luce come insegnante, come direttore d'orchestra e soprattutto come compositore di fertile originalità espressiva, attentissimo all'evolversi del linguaggio musicale e a tutti i fatti della cultura. Nelle sue opere, c'è una continua ricerca di ogni possibilità strumentale, di ogni effetto timbrico, con una scrittura che non rifugge da posizioni neoclassiche come da posizioni d'avanguardia, sempre attuate con esemplare e personalissima indipendenza. Professore al Conservatorio romano dal 1939, si interessa alla musica del Cinquecento e Seicento, oltre che alle innovazioni da Stravinskij a Casella.
GOFFREDO PETRASSI
Interessa ricordare in questa sede il suo Coro di morti eseguito al Teatro dell’Opera di Roma con la coreografia di Aurel Milloss e le scene di Mario Mafai; e inoltre La follia di Orlando, con scene e costumi di Orfeo Tamburi, il quale gli fa anche un ritratto. La sua amicizia con gli artisti romani vede nel 1944 la partecipazione alla mostra - concorso dedicata dalla Galleria del Secolo ai rapporti tra pittura e musica, per la quale scrive un testo introduttivo (parlando di una "scuola romana della musica").
Da Alfredo Casella, suo maestro, eredita la "malattia" collezionistica. Nella sua raccolta spiccano un Nudo (1938) e alcuni disegni di Renato Guttuso, un autoritratto di Alberto Ziveri, opere di De Pisis e Morandi.
Da Alfredo Casella, suo maestro, eredita la "malattia" collezionistica. Nella sua raccolta spiccano un Nudo (1938) e alcuni disegni di Renato Guttuso, un autoritratto di Alberto Ziveri, opere di De Pisis e Morandi.